CONVIENE IL RISCALDAMENTO CENTRALIZZATO O IL RISCALDAMENTO AUTONOMO?
Chiaramente essere vincolati ad un riscaldamento centralizzato non è un opzione preferibile e lo vediamo chiaramente soprattutto quando si prova a vendere/affittare un immobile dotato di questo tipo di impianto: gli acquirenti e gli affittuari preferiscono il riscaldamento autonomo.
Nella stragrande maggioranza dei casi infatti gli immobili con riscaldamento centralizzato sono più penalizzati rispetto a quelli con riscaldamento autonomo, vuoi per una gestione poco efficiente dell'impianto, vuoi perchè un impianto centralizzato obsoleto soffre di molte perdite di distribuzione (le tubazioni datate non sono coibentate), vuoi perchè i vecchi impianti sono stati progettati con poca attenzione al dimensionamento dei terminali di emissione (radiatori), ecc..
Nonostante negli ultimi anni la Legge ha imposto l'installazione delle valvole termostatiche e dei dispositivi che conteggiano l'effettivo consumo della singola unità immobiliare, fatalmente chi ha il riscaldamento centralizzato spende di più di chi ha il riscaldamento autonomo, senza considerare che spesso e volentieri il centralizzato non garantisce un confort termico ottimale perché in certe fasce orarie l'impianto è spento e alle volte la temperatura dei caloriferi non è sufficiente a garantire una temperatura adeguata degli ambienti. Inoltre l
Dunque conclunendo: è sicuramente preferibile il riscaldamento autonomo rispetto al centralizzato, tuttavia è davvero conveniente staccarsi dal centralizzato per passare all'autonomo?
La risposta è piuttosto complessa e verrà sviluppata nei paragrafi successivi a seguito di alcuni approfondimenti...
STACCARSI DAL RISCALDAMENTO CENTRALIZZATO E' DAVVERO POSSIBILE?
Molti siti trattano di questo delicatissimo argomento in maniera superficiale riferendosi solo al fatto che la legge consente il distacco dal riscaldamento centralizzato a patto che si dimostri con una relazione termotecncica che non si provocheranno squilibri di funzionamento o aggravi di spesa per gli altri condomini e che si continuino a pagare la manutenzione straordinaria, le spese di conservazione e il consumo involontario.
E' importante però far presente che risulta tutt'altro che semplice dimostrare che il distacco non arrecherà squilibri di funzionamento o aggravi di spesa per gli altri condomini (puoi trovare un esempio di perizia termotecnica per il distacco dal riscaldamento centralizzato cliccando qui)
Tuttavia la questione si complica ulteriormente in seguito..
Ipotizzando che il distacco possa avvenire grazie a conclusioni positive della perizia termotecnica, si suppone che si voglia successivamente installare un nuovo impianto di riscaldamento autonomo.
Tuttavia, se si vuole installare un tradizionale impianto di riscaldamento ex novo sarà necessario presentare presso il Comune di riferimento un'apposita pratica relativa al sistema edificio-impianto (la cosidetta relazione tecnica ex Legge 10) la cui normativa di riferimeno, ovvero il DM 26/06/2015-Requisiti Minimi, rende impercorribile a livello operativo questa procedura poichè viene richiesto di dimostrare con la diagnosi energetica che il distacco di un appartamento dall’impianto centralizzato è una soluzione conveniente in termini di consumi e di costi globali.
Tale dimostrazione risulta pressochè impossibile perché a conti fatti questo tipo di intervento non si può configurare come un intervento che apporta un risparmio economico bensì un aggravamento dovendo pagare le spese relative all'impianto condominiale (ovvero la manutenzione straordinaria, le spese di conservazione e il consumo involontario) oltre al consumo effettivo del nuovo impianto con relativa manutenzione.
Dunque in conclusione è possibile distaccarsi dal riscaldamento centralizzato solo rimanendo sprovvisti (quanto meno ufficialmente) di un regolare impianto di riscaldamento autonomo sostitutivo poichè non cè modo di legittimare il nuovo impianto tradizionale tramite il regolare iter autorizzativo.
E quindi cosa si può fare? Le possibilità sono due:
Si ufficializza il distacco dal riscaldamento centralizzato tramite presentazione di una relazione termotecnica e si provvede al montaggio di un condizionatore di potenza inferiore ai 15 kW (o altro sistema di riscaldamento che non necessiti un iter autorizzativo)
Si azzerano i consumi mantenendo costantemente le valvole termostatiche sul valore zero e si provvede al montaggio di un condizionatore di potenza inferiore ai 15 kW (o altro sistema di riscaldamento che non necessiti un iter autorizzativo)
CONVIENE PASSARE DAL CENTRALIZZATO ALL'AUTONOMO?
Il distacco dal riscaldamento centralizzato a conti fatti non si può configurare come un intervento che apporta un risparmio economico bensì un aggravamento poichè si dovranno sostenere sia le spese relative all'impianto condominiale (ovvero la manutenzione straordinaria, le spese di conservazione e il consumo involontario) oltre al consumo effettivo del nuovo impianto autonomo con relativa manutenzione.